Ecco cosa scrive Antonio Diappolina per Repubblica
Labile è il confine tra i futuri destini dell'Isola dei Famosi, al via lunedì sera su Raidue.
L'insieme fa ben sperare quelli convinti che ormai il programma sia un accessorio qualunque di questa tv e che mai più si sia costretti ad assegnare valenze simboliche, o peggio, a quanto vi accade. Però chissà, in fondo c'è sempre Vladimir Luxuria che dovrà pur mantenere le promesse, battendosi per la causa dei nativi, poi battendosi per la causa dei trans (mancano notizie su un eventuale impegno per i nativi trans). Nella prima puntata l'unica causa l'ha perorata l'ex campione del mondo Cabrini: in sintesi "Il calcio è marcio, non mi vuole, infatti sono qui". Più divertenti i non-famosi, agguerriti contro un cast di vip platealmente ricolmo di reduci ben oltre il precariato. Volendo, però, ci si può appassionare ai guai intestinali di Giucas Casella.
Ascolti: battuta dalla fiction di Raiuno, la prima puntata si è risollevata appena la fiction è finita, gli spettatori sono passati su Raidue e così l'Isola ha assestato un notevole colpo-Auditel al Berlusconi da Vespa.
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