A Cayo Paloma la pesca della mattina ha portato due bei pescetti, che non sarebbero neanche male se non fosse che non si sa come cucinarli.
Il problema fondamentale a questo punto è il fuoco, senza il quale non si può cuocere il pescato e nemmeno mangiare la micro porzione di riso che avrebbero a disposizione ogni giorno.
Vladimir e Tumiotto si cimentano a più riprese nel tentativo di accendere il fuoco. Evidentemente Leonardo ha letto il Manuale delle giovani marmotte e prova a strofinare una corda su un pezzo di legno. C'è un filo di fumo, ma la corda non prende fuoco. Del resto Leonardo è un uomo d'acqua…
Poi ci prova Vladimir sempre con lo stesso metodo, fino a che non le viene in mente di provarci col metodo "di Archimede", cioè riflettendo il sole con uno specchio. Il problema però è che manca lo specchio! In mancanza di meglio, sempre con l'aiuto di Leonardo, ci prova utilizzando le lenti degli occhiali di Massimo. Tutti l'abbiamo visto fare in qualche film, ma evidentemente erano film: nella realtà il fuoco non si accende! Vladimir fa l'ultimo tentativo usando il coperchio di una pentola a mo' di specchio, ma anche così nessun risultato. Nemmeno un misero fuoco di paglia per loro.
Nel frattempo c'è chi si dedica alla costruzione della nuova capanna, quella definitiva si spera. Giucas dorme, ma al risveglio si stupisce di come è venuta bene la capanna.
La fame non è ancora tale da convincere i naufraghi a mangiare il pesce crudo, ma i granchi sì. Polpa di granchio per tutti allora. Flavia chiede come si mangia il granchio. La risposta arriva da Vladimir: "con la bocca".
Leonardo e Veridiana si appartano. Veridiana riflette sulla lentezza del tempo sull'isola: "dalla mattina alla sera sono 24 ore e poi altre 24". Nel confessionale poi ammette che Leonardo è un bel ragazzo, ci sta bene insieme, ma ci vuole tempo per innamorarsi. Ma il tempo sull'isola è proprio l'unica cosa che non manca…
Verso sera la fame torna all'attacco. Vladimir va a prendere la pentola dove hanno lasciato seccare il pesce per tutto il giorno. Massimo propone di usarlo come esca per pescare il giorno dopo, tutti si lamentano della puzza. Veridiana però trova il coraggio di assaggiarlo: "E' buono! E' sashimi!" A quel punto lo assaggiano anche gli altri: il pesce, a parte la puzza, non pare essere così male…
Dall'altra parte il fuoco ce l'hanno, ma non hanno il cibo. E' proprio vero che chi ha il pane non ha i denti…
La priorità allora è cercare cibo. Alessandro F. e Daniele costruiscono una rete per pescare con il sacco del loro equipaggiamento di sopravvivenza. Dopo vari tentativi scoprono che facendo piccoli fori, il sacco non affonda. Il marchingegno ha successo e dopo un po' di immersioni e risalite recuperano diversi pescetti.
Intanto a presidiare il fuoco è rimasto tutto il tempo Carlo, ormai vero angelo del focolare.
Sonia però si lamenta nel confessionale del fatto che Carlo usa troppa legna e di questo passo rimarranno senza nel giro di pochi giorni.
Si avvicina l'ora di cena e i non famosi sono decisamente messi meglio: qualche pescetto, alcune lumache di mare, i granchi pescati la mattina e, soprattutto, potendo contare sul fuoco per cuocerlo, un pugnetto di riso a testa. Le quantità non sono granchè (Sonia dice che neanche suo figlio piccolo mangia così poco riso…), ma messi nel pentolone tutti gli ingredienti, alla fine ottengono una specie di paella dei poveri che non sembra neanche male!
Alla fine della prima giornata sull'isola, i veri morti di fame sono i vip.
Isola.rai
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