I nomi degli otto naufraghi non vip dell'Isola dei Famosi saranno annunciati in diretta domenica da Simona Ventura nella prima puntata di 'Quelli che il calcio'. Lo ha detto la stessa conduttrice televisiva presentando il programma sportivo in onda da domenica 14 settembre.
Degli otto non famosi si sa poco. Anzi, quasi nulla. Il motivo del riserbo è che ancora non sono partiti. Però si sa che sono stati scelti tra 10.000 che agognavano le ristrettezze dell'Isola (più donne, 52, che uomini 48) e che si dividono fra rappresentati del gentil sesso e di quello forte. Si sa che sono stati scelti perchè rappresentano caratteri; ha detto la Ventura che si tratta di "personaggi che raccontano i problemi quotidiani", utili per "affrontare i problemi sociali, soprattutto quelli che riguardano la gestione della famiglia".
"Ci sono persone - ha spiegato la conduttrice - che potrebbero fare tranquillamente di tutto e invece scelgono di fare un lavoro difficile. Mi piace che siano di esempio". Si sa poi che hanno un'età media di 33 anni (55 il più anziano e 21 il più giovane), che c'è una donna muratore, che soltanto uno è laureato e che uno non sa mandare gli sms; si sa che 7 sono italiani e uno viene dalla Siberia e che, in totale, fanno in media 1.000 chilometri al mese in bici.
Simona Ventura stamattina a Milano, presenti anche il direttore e vicedirettore di rete, Antonio Marano e Pasquale D'Alessandro, Giorgio Gori di Magnolia e il direttore mezzi e produzione Rai, Andrea Caputo, non ha celato il suo consueto entusiasmo, soprattutto "per la squadra che abbiamo messo su: ci sono nomi che inseguivo da anni - ha fatto notare - e da anni cercavo un politico, ora c'è".
Ha detto anche di sentire "tantissimo affetto da parte del pubblico". E davvero ce ne sarà bisogno: in controprogrammazione all'Isola, infatti, Mediaset ha calato un asso da novanta, ossia lo spettacolo cult di Canale 5, Zelig. E qui è stato Antonio Marano a manifestare un certo disappunto: "mi dispiace - ha detto - mi dispiace per loro. Quando penso che, in primis, perderanno me, mia moglie e i miei figli penso che mi dispiace. Oltretutto - ha proseguito - secondo me non è una cosa bella proprio per lo spettatore perchè sono programmi che hanno una loro cultura, una loro storia e che identificano la rete". Mossa sbagliata, dunque, vista dalla Rai, soprattutto perchè, come ha sottolineato Simona Ventura, "noi partiamo dopo il tg2 (e quindi prima, n.d.r.) e loro dopo Striscia".
Quotidianonet
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