Di notte, la massima preoccupazione dei naufraghi di Cayo Paloma e' mantenere acceso il fuoco. Inizia a piovere e il problema cresce. Sotto la capanna, un altro fuocherello brucia senza problemi di alimentazione: e' quello tra Leonardo e Veridiana, che si stringono in abbracci e coccole.
La mattina ha smesso di piovere e il problema e' ancora il fuoco. Massimo ammette che da quando il gruppo ha vinto il fuoco non campa piu' perche' la sua preoccupazione principale e' diventata quella di fare in modo che non si spenga. Hanno voluto la bicicletta...
Michi espone la sua teoria sul fuoco: mettere delle braci la sera e coprirle con tronchi piu' grandi e poi la mattina semplicemente ravvivare la fiamma. In questo modo, dice a Massimo, non passi la notte da fuochista.
Carlo invita Michi ad aiutarlo a sistemare il fuoco. Fai fatti aveva detto prendendola in giro con Antonio, insinuando che alla signora Gioia piace solo parlare ma non agire. Definisce le sue teorie, come quella sul fuoco, e il suo modo di esprimerle ipotesi patafisiche poi le da' ironicamente della creativa. Michi, indispettita: io sono creativa ma non sul fuoco! Massimo, prototipo dell'uomo cacciatore, e' di nuovo dedito alla pesca, ma senza esito pero'. Michi non perde l'occasione per far pesare la cosa: il capo del branco sta perdendo colpi per un giovane stallone che ieri ci ha portato sei pesci. Il riferimento e', chiaramente, agli ottimi risultati di Leonardo che, avendo pescato molto piu' di Massimo, rischia di minacciarne la leadership.
Leonardo e' sempre alterato col gruppo per la decisione di regalare il telo impermeabile ai non famosi. Anche Michi manifesta il suo disappunto. Vladimir non e' d'accordo: io penso che bisogna sempre aiutare chi sta peggio dice, e tra le righe, forse, emerge l'eco dell'antica militanza politica...
Ma lo stesso Massimo sembra rendersi conto che forse il gesto di regalare il telo e' stato un po' avventato: confessa al gruppo un errore di sottovalutazione, ma poi, quasi a giustificarsi, conclude: credo che arriveranno presto qui.
Belen acconcia Carlo (per le feste: e' pur sempre domenica...): con dei fili di paglia crea delle specie di extension, raccolte in una treccia he gli cade sulle spalle. Carlo, senza ironia, dice a Belen: tu sai far tutto.
L'idillio e' rotto dall'arrivo della lettera del saggio. Il primo a leggerla e' Cabrini: Carlo deve lasciare l'isola dei famosi e tornare alla laguna. Da questo momento il custode dell'universita' di Bologna non parlera' piu'. In confessionale si abbandona ad un pianto liberatorio: ero diventato lo sciamano dell'isola... e'molto dura per me (...) io so che di la' non sono accettato.
Vladimir e' dispiaciuta per la partenza di Carlo: Mi sono commossa perche' l'ho visto piangere.
Belen coccola Carlo prima della partenza. Poi lui raccoglie le sue case: la barca che lo riportera' in Laguna lo sta gia' aspettando. Gli altri lo guardano mentre si allontana.
A Laguna Cacao, intanto, piove sul bagnato. I naufraghi cercano riparo per la notte sotto il telo regalo loro dai famosi. Daniele si lamenta per la pioggia. Alessandro sogna (ancora) ad occhi aperti: pensa che bello quando andremo sull'isola dice a Daniele.
Durante il giorno, mentre Sonia e Maria Grazia fanno l'ennesima uscita sul cayuco, Chiara e' rimasta nella capanna con Daniele e si sfoga con lui, dicendo che Sonia non la calcola.
Proprio quando i naufraghi meno se l'aspettano, ecco l'arrivo di Carlo, che fa ritorno dai suoi vecchi compagni. Ha il capo chino e guarda per terra. Maria Grazia lo accoglie con un'espressione siciliana che non e' dato tradurre, ma che palesemente sta ad intendere che non gradisce il suo rientro. Mentre Sonia e Alessandro lo accolgono, Carlo, serio: Dico la verita', non mi siete mancati.
Ambasciator non porta pena, ma neanche particolare entusiasmo.
Isola.rai
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